I disturbi depressivi maggiori (major depressive disorders, MDD) rappresentano un problema importante e in crescita nell’assistenza sanitaria della popolazione. Questi infatti rappresentano una crescente causa di disabilità nei paesi a maggior sviluppo e ad un alto tasso di mortalità dovuto a comportamenti suicidari e alla incapacità di gestire altre condizioni mediche concomitanti. Inoltre c’è da considerare che la depressione influenza pesantemente la qualità di vita degli individui, così come dei loro familiari (i figli in particolare).
Inoltre rappresenta un importante carico economico per la società con costi diretti (rappresentati dai costi delle terapie, dei ricoveri e dell’assistenza sanitaria ambulatoriale) calcolati in 22 miliardi di dollari all’anno,( USA , 2009), e costi indiretti (rappresentati dalla ridotta produttività, assenze dal lavoro e dai costi accessori) stimati in 23 miliardi nel 2011, sempre in USA. Diventa perciò importante assicurare dei metodi di screening nella prima linea dell’assistenza sanitaria, quella della medicina di base, in gradi di riconoscere per tempo la sintomatologia depressiva e assicurare a questi pazienti un trattamento adeguato. Negli Stati Uniti già nel 2002 e nel 2009 un gruppo di ricerca per la prevenzione nei servizi di assistenza sanitaria, la USPSTF (US Preventive Services Task Force), aveva pubblicato delle reviews sistematiche con le linee guida per rendere efficace tale screening nella popolazione adulta. In questo articolo del gennaio 2016 la USPSTF ha pubblicato il suo secondo update di tali linee guida, inserendo la specifica di effettuare lo screening in tutte le donne in gravidanza e nel post-partum, anche in assenza di fattori di rischio. Tale screening andrebbe effettuato soprattutto nell’ambito della medicina di base.
